Operazione “Cemento”, i dettagli e i nomi degli arrestati
Dalle prime ore di oggi, su delega della Procura Distrettuale della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia, la Polizia di Stato – Squadra Mobile della Questura di Catania (che si avvalsa della collaborazione dell’omologo organo investigativo di Enna e ha agito sotto il diretto coordinamento della Direzione Centrale Anticrimine della Polizia di Stato con l’invio di diversi equipaggi del Reparto Prevenzione Crimine a cui si sono aggiunte unità della locale Questura e delle sue articolazioni nonché di unità specializzate come Polizia Scientifica, Reparto Mobile e anche di un elicottero del Reparto Volo) ha dato esecuzione all’ordinanza di applicazione di misura cautelare emessa dal Giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Catania a carico dei seguenti 18 soggetti destinatari della custodia in carcere in quanto gravemente indiziati, con differenti profili di responsabilità e allo stato degli atti, dei delitti di associazione per delinquere finalizzata al traffico ed allo spaccio di sostanze stupefacenti.
Le indagini della Squadra Mobile, avviate nel novembre 2021, supportate da presidi tecnici (intercettazioni telefoniche, ambientali e telematiche, oltre a videoregistrazioni) – salva restando la presunzione d’innocenza fino a sentenza definitiva di condanna – hanno consentito di acquisire un quadro gravemente indiziario a carico di due associazioni a delinquere finalizzate al traffico di sostanze stupefacenti che sarebbero state impegnate: una nella distribuzione al minuto di droghe del tipo cocaina e crack; l’altra nel traffico della cocaina approvvigionata dalla Calabria.
Per ciò che attiene alla prima delle organizzazioni oggetto d’indagine, gli esperiti approfondimenti investigativi hanno permesso di ricostruire e monitorare le dinamiche sottese al traffico-spaccio di cocaina e crack che sarebbe stato posto in essere da un gruppo capeggiato da COCUZZA Antonino, il quale si sarebbe avvalso della collaborazione del genero, BUDA Sebastiano Giovanni, che avrebbe gestito due lucrose ”piazze di spaccio”: una operativa in via Palermo, l’altra nel rione popolare del Villaggio Sant’Agata.
Oltre al citato COCUZZA Antonino, come detto ritenuto gravemente indiziato di essere il promotore ed organizzatore del sodalizio unitamente a BUDA Sebastiano Giovanni, sono stati raggiunti da gravi indizi di colpevolezza , quali principali partecipi aventi una specifica distribuzioni di moli e funzioni, BARRILE Emanuele, CARBONARO Salvatore, FARO Ferdinando, GAGLIANO Marco Francesco, GIOIA Josè, RAPISARDA Benedetto, VENTIMIGLIA Nicolò, GIUFFRIDA Agatino ASSENNATO Salvatore e LA SPINA Francesco.
Nel corso delle indagini, sulla base degli elementi raccolti in questa fase investigativa da sottoporre al successivo vaglio del contraddittorio nei diversi gradi di giudizio, veniva altresì ricostruita l’esistenza e l’operatività di un altro e più strutturato sodalizio, imperniato sullo stretto legame di parentela tra i vari associati, attivo nel traffico di ingenti quantitativi di cocaina. Tale sodalizio sarebbe stato capeggiato da PLATANIA Francesco, inteso “Francu do cemento”.
Del gruppo anzidetto avrebbero fatto parte, quali principali partecipi aventi una specifica distribuzioni di ruoli e funzioni, PLATANIA Natale inteso “Antonio”, PLATANIA Damiano, PLATANIA Giuseppe, NICOTRA Maria Francesca, e VIGLIANESI Cristian.
Una delle basi operative di detto sodalizio sarebbe stata individuata nel rione San Cristoforo, presso una rivendita per prodotti edili, ove sarebbero state registrate diverse consegne di cocaina ai numerosi acquirenti.
Il canale di approvvigionamento dello stupefacente sarebbe stato localizzato in Calabria. Al riguardo, sulla base delle indagini svolte, il medesimo “corriere” avrebbe effettuato approvvigionamenti di cocaina sia al sodalizio diretto da PLATANIA “Franco”, sia al sodalizio promosso ed organizzato da COCUZZA Antonino e da BUDA Sebastiano Giovanni.
Nel corso dell’attività di indagine venivano operati diversi arresti in flagranza di reato con il contestuale sequestro di ingenti quantitativi di sostanze stupefacenti (complessivamente 6,25 Kg di cocaina suddivisi in ”panetti’) e di denaro contante per un importo di oltre 78.000,00 euro.
Sulla base degli elementi raccolti, inoltre, è stato disposto il sequestro in via d’urgenza di beni mobili e immobili riconducibili ad alcuni degli indagati.
Si ripete che tutte le ipotesi accusatorie, ritenute fondate in fase cautelare dal G.LP. in sede, dovranno trovare conferma allorché verrà instaurato il contraddittorio tra le parti. Il procedimento si trova nella fase delle indagini preliminari e per gli indagati vale il principio di non colpevolezza sino alla sentenza di condanna definitiva.
A taluni dei destinatari del provvedimento restrittivo di cui all’odierna operazione antidroga già ristretti per altra causa, la misura è stata notificata presso i vari istituti che li ospitano.
Nel complesso – per l’operazione di Polizia Giudiziaria odierna, convenzionalmente denominata “Cemento” – sono stati impiegati circa 160 operatori della Polizia di Stato.