Aci Sant’Antonio, liquami e carcasse di animali: sospesa l’attività di un allevamento e denunciato un 64enne
Ad Aci Sant’Antonio, i Carabinieri della locale Stazione con il supporto dei colleghi del N.I.P.A.A.F. (Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale Agroalimentare e Forestale), del Reparto Carabinieri Tutela Agroalimentare di Messina e del personale medico veterinario dell’ASP di Acireale, hanno effettuato un’accurata ispezione presso un allevamento di ovini e caprini che, sulla base degli indizi raccolti da verificare in sede giurisdizionale, ha determinato la denuncia all’Autorità Giudiziaria del titolare, un 64enne di Aci Catena.
I Carabinieri hanno avanzato numerose accuse nei confronti dell’imprenditore, che includono la gestione non autorizzata di rifiuti, compresi quelli pericolosi, la mancata osservanza delle norme a tutela della salute dei dipendenti, e la creazione di una discarica illegale su un terreno sottoposto a vincoli archeologici e paesaggistici.
Inoltre, dal terreno fuoriuscivano fumi che hanno richiesto l’intervento anche di tecnici dell’A.R.P.A. per i necessari accertamenti di competenza, oltre che dei Vigili del Fuoco di Acireale per lo spegnimento.
L’ispezione ha portato anche al sequestro di alcune aree dell’allevamento dove i liquami zootecnici, senza alcuna platea impermeabilizzante del suolo, si riversavano a valle seguendo la naturale pendenza del terreno.
A causa di tutte le irregolarità rilevate, i Carabinieri hanno sospeso l’attività e sottoposto a fermo sanitario gli animali presenti.