domenica, Dicembre 22, 2024
CronacaPrimo Piano

Aggredisce la convivente perché vuole interrompere la relazione, denunciato compagno violento

Ha chiesto aiuto alla Polizia di Stato, ancora in lacrime, dopo aver trovato rifugio in auto per sfuggire alle grinfie del compagno violento.

Una donna catanese di 37 anni è stata soccorsa dagli agenti della squadra Volanti, dopo aver raccolto la richiesta d’intervento, ha costantemente tenuto attivo il contatto con la vittima per tentare di tranquillizzarla, invitandola a rimanere in auto in attesa dell’arrivo della volante.

I poliziotti sono giunti sul posto immediatamente e hanno trovato la donna barricata nella sua auto, ancora visibilmente terrorizzata. Dopo averla tranquillizzata, la 37enne si è confidata con gli agenti, spiegando di essere stata aggredita in casa dal convivente, un 44enne di Acireale, con precedenti in materia di droga.

Come riportano gli agenti, non si sarebbe trattato di un caso isolato, ma di una lunga scia di episodi di violenze e maltrattamenti, culminati con la furibonda lite registrata poco prima nell’abitazione.

Ai poliziotti la donna ha raccontato di essere stata aggredita dopo aver ribadito all’uomo la volontà di interrompere la relazione sentimentale.

La minaccia di morte

Per tutta risposta il 44enne sarebbe andato su tutte le furie e avrebbe scatenato la sua ira, aggredendola verbalmente e minacciandola di morte. Poi sarebbe passato alle mani, afferrandola ad un piede, provocandole la lesione delle dita. Per questa ragione la donna è stata trasportata in ospedale per tutte le cure del caso.

Messa in sicurezza la vittima delle violenze, i poliziotti hanno effettuato un controllo nell’abitazione dove hanno trovato l’uomo ancora in stato di alterazione. 

Vista la gravità dei fatti, sentito il pubblico ministero di turno, il 44enne è stato denunciato per maltrattamenti e nei suoi confronti è stato disposto l’allontanamento d’urgenza dalla casa familiare con divieto di avvicinamento all’abitazione ed ai luoghi frequentati dalla donna, ferma restando la presunzione di innocenza valevole ora e fino a condanna definitiva.

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